I giovani e il mercato del lavoro: formazione professionale in forte crescita.

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  • 02/11/2017

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<<Tre giovani disoccupati su cinque non sarebbero disposti a cambiare casa per trovare lavoro e un giovane su quattro ha un'occupazione a termine o ad orario ridotto>>. Questo quanto derivato dall'ultimo Focus dell'Istat sui giovani e il mercato del lavoro.
 
Le statistiche rilevate riconfermano l'impossibilità di trovare un'occupazione a tempo pieno. L'analisi evidenzia che per quanto riguarda i canali di ricerca del lavoro, per 4 giovani su 10 è stata fondamentale la <<segnalazione di parenti, amici o conoscenti>>.
Sono il 40% dei diplomati e il 60% dei laureati ad aver avuto esperienze lavorative come stage, tirocini o apprendistati durante il loro percorso formativo.
 
Nel Focus si parla di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro ma anche di istruzione e formazione. Secondo l'Istat infatti più del 60% dei giovani sono fuori dal sistema di istruzione. <<Tra questi il livello di istruzione è più alto tra le donne, tra i residenti nel Centro-Nord e tra coloro che provengono da famiglie con più elevati titoli di studio. Risulta minore nel Mezzogiorno la possibilità di esperienze di lavoro all'interno dei programmi di studio.>>
 
Alle insufficienti possibilità di impiego nel mondo lavorativo si contrappone un quadro incoraggiante della formazione professionale durante la carriera lavorativa.
Bene dunque, i dati forniti sulla formazione nelle imprese: +5% rispetto al 2010. 
<<Nel 2015 il 60,2% delle imprese attive in Italia con almeno 10 addetti ha svolto attività di formazione professionale. L'andamento positivo è determinato dall'incremento di aziende che hanno realizzato corsi di formazione nell'area ambiente-sicurezza sul lavoro>>.
I tassi più alti di formazione si registrano nelle grandi imprese con otre 250 addetti, (90%). Mentre nelle più piccole si registra in minor quantità, ma pur sempre in riscatto rispetto al 2010.
La formazione è più diffusa nelle imprese del settore dei servizi finanziari.
<<Nel confronto tra 2010 e 2015 si amplia il divario tra regioni del Nord e del Sud in termini di incidenza delle imprese attive nella formazione rispetto al totale; la propensione all'attività formativa da parte delle imprese è dunque maggiore nelle regioni del Nord, in particolare nel Nord-est.>>
 
 
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