Acquacoltura: un settore in costante espansione.

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Redazione di Educaweb.it

L'Italia ha sicuramente un territorio ricco di risorse naturali, tra cui sicuramente non possono essere trascurate le immense coste che la circondano, i laghi e i fiumi che la attraversano.

Queste rappresentano una risorsa indiscutibile per il paese, sia per quanto riguarda il settore del turismo, ma soprattutto per quanto riguarda quello alimentare.

"Il mondo della pesca raccoglie l'eredità di antichissime tradizioni marinare: in esso si fondono cultura culinaria, il senso di ospitalità proprio delle genti di mare e uno stretto legame con l'ambiente naturale. La pesca - quando responsabilmente condotta - rappresenta un esempio di interazione e di continua ricerca di equilibrio tra le risorse naturali ed il loro utilizzo da parte dell'uomo". Così il MIPAAF, Ministero delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali definisce la pratica della pesca.

L'attività della pesca ha subito però negli anni numerosi e consistenti cambiamenti, dovuti alle innovazioni tecnologiche, ma soprattutto alla necessità di conservare la natura quanto più integra possibile, per poterla consegnare alle generazioni future ancora produttiva e ricca di risorse.

Oggi pescare significa porre costante attenzione alla conservazione, valorizzazione e salvaguardia delle nostre risorse ambientali.

E' qua che l'acquacoltura entra in gioco, rappresentando una risorsa strategica del settore; grazie a questa attività infatti è possibile mediare tra la necessità di salvaguardia delle risorse naturali e quella di uno sviluppo economico sostenibile.

Ma cos'è l'acquacoltura e quali sono le figure professionali coinvolte?

Con acquacoltura si intende tutto quell'insieme di attività umane mirate alla produzione controllata di organismi acquatici, attività ben diverse dalla pesca; nello specifico si può parlare di piscicoltura, molluschicoltura, crostaceicoltura e alghicoltura.

L'acquacoltura rappresenta un vero e proprio motore economico in grado di accogliere non soltanto nuova forza lavoro, ma anche gli inoccupati proveniente dal settore della pesca che, a seguito del calo delle catture, si sono ritrovati senza un'occupazione.

Le figure professionali coinvolte devono necessariamente avere competenze del settore molto specifiche. Tra queste l'operatore di acquacoltura, i cui compiti sono specifici e fondamentali per il mantenimento degli allevamenti: l'operatore, infatti, è incaricato di allevare gli animali acquatici delle diverse specie, per differenti scopi (alimentazione, ripopolamento di fiumi e laghi, ecc...).

Allevare significa, per l'operatore, la responsabilità di curare la vita e la crescita delle specie acquatiche: nutrirle, controllare il livello di igiene dei luoghi di allevamento, controllare la salute dei pesci, eseguire eventuali attività di manutenzione delle vasche.

Per poter svolgere queste attività sono necessarie competenze e conoscenze specifiche, tra cui:

  • conoscenza delle diverse specie acquatiche che si devono allevare

  • conoscenze delle tecniche di alimentazione

  • conoscenza delle tecniche e delle tipologie di manutenzione dei vari ambienti

  • normativa in materia di pesca professionale, acquacoltura e di tutela, gestione e salvaguardia ambientale

Le possibilità lavorative offerte dal settore sono numerose: aziende e cooperative ittiche, aziende di vendita al dettaglio dei prodotti, aziende di acquacoltura.

Per acquisire una formazione di base, che sarà poi accresciuta dalla pratica al fianco di operatori esperti, è consigliabile acquisire la qualifica professionale IeFP di Operatore della pesca e dell'acquacoltura.

 

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