Master in Mediazione Penale Minorile
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Master
On-line
1500 ore
Prezzo 1.500 €
Descrizione
La mediazione penale minorile, così come la mediazione penale per gli adulti, secondo quanto sancito dai nuovi Principi di Legge che prevedono l'obbligatorietà dell'azione mediata in tutte le sue possibili accezioni, assumono oggi un ruolo di importanza fondamentale.
Davanti agli occhi di tutti scorre ogni giorno cronaca di ordinaria criminalità. Ovunque, nei luoghi di lavoro, in famiglia, nelle scuole, per le strade, si configurano storie che contribuiscono ad alimentare la necessità di un cambiamento di rotta per quel che riguarda i consueti strumenti giudiziari di intervento, che vengono vissuti dal singolo e dalla comunità come insoddisfacenti o inefficaci.
Tale necessità si avverte tanto nell'ambito della criminalità adulta che nel campo della devianza e della criminalità minorili, contesti nei quali il recupero sociale e la rieducazione dell'autore di reato, adulto e minore, sono di primaria importanza.
L'aumento degli episodi di violenza ad opera di adolescenti e di baby gang rende pressante l'esigenza della mediazione penale minorile, anche in ottemperanza agli atti del Diritto Internazionale e della legge 112/11 istitutiva del Garante Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza, che all'art. 3 comma 1 lettera o) recita che l'Autorità Garante " favorisce lo sviluppo della cultura della mediazione e di ogni istituto atto a prevenire o risolvere con accordi conflitti che coinvolgano persone di minore età, stimolando la formazione degli operatori del settore".
Negli anni più recenti, la mediazione si è affermata in diversi ambiti - civile, penale, sociale, culturale - ma si sta rivelando di particolare utilità nel settore della giustizia minorile.
Il DPR 448/88 che disciplina il sistema processuale penale minorile prevede la realizzazione dell'attività di mediazione, vista la piena rispondenza di questo strumento alle finalità proprie della giustizia minorile. In particolare, gli artt. 9, 28 del D.P.R. 448/88 sono considerati gli spazi normativi per eccellenza per l'introduzione delle pratiche di mediazione.
L'applicazione del sistema di mediazione penale minorile ha consentito di armonizzare competenze giuridiche, pedagogiche, psicologiche e metodologiche, assicurate dai diversi professionisti che orbitano nel contesto giudiziario, con il fine ultimo di promuovere e favorire percorsi di risocializzazione dei minori autori di reati.
Il mediatore ha, infatti, oltre al compito di favorire la comunicazione tra due o più soggetti in conflitto tra loro, che la legge identifica con l'autore e la vittima del reato, il compito fondamentale di promuovere, in sinergia con altri professionisti, progetti rieducativi finalizzati alla riabilitazione del reo in carcere nell'ottica e nell'esigenza di un suo efficace reinserimento sociale, come da principio guida del processo penale minorile italiano.
Dunque, il mediatore penale minorile applica la propria professionalità e le proprie competenze rispondendo a due fondamentali esigenze di Giustizia. La prima, offrire attenzione ai protagonisti della vicenda penale: alla vittima, alla quale viene conferito un ruolo più attivo di quanto accade nel procedimento penale, e al reo, ponendo in essere la concreta opportunità di accedere a modalità riparative responsabilizzanti. La seconda riguarda invece l'attenzione specifica nei confronti del minore reo una volta all'interno del contesto penitenziario, promuovendo progetti ed attività di intervento a scopo rieducativo e riabilitativo.
Va da sé dunque che la mediazione penale minorile non può prescindere da una formazione più ampia rivolta anche agli adulti oggetto e soggetto di mediazione.
Spendibilità del Master
Il modello organizzativo adottato nel nostro paese prevede l'istituzione di un organismo denominato Ufficio o Centro per la Mediazione Penale, con sede autonoma rispetto al Tribunale per i Minorenni, con il quale collaborano gli operatori dei Servizi Minorili della Giustizia e dei servizi territoriali sociali e sanitari. Lo sbocco professionale per questa figura è pertanto rappresentato dall'impiego presso i Servizi di Mediazione pubblici e privati presenti sul territorio Nazionale.
Ma la formazione conseguita attraverso il master è spendibile in numerosi contesti perché il mediatore penale minorile é un professionista chiamato a svolgere il proprio ruolo professionale sia all'interno del sistema della Giustizia Penale sia all'interno di strutture educative e rieducative.
Può partecipare (se in possesso di tutti gli altri requisiti richiesti) alla selezione per la nomina di componenti privati presso i Tribunali per i minorenni e presso le Corti d'appello;
può collaborare come tecnico esperto nell'ambito di progettazioni promosse dai servizi degli enti locali;
può promuovere la cultura della mediazione penale all'interno di percorsi specialistici di formazione;
può operare all'interno di equipe costituite da operatori giuridici e psicosociali qualora l'intervento tecnico di mediazione venga richiesto da:
il Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale per i minorenni
il Tribunale per i minorenni (Collegi GUP e di dibattimento)
dai servizi minorili della Giustizia e dagli Enti locali,
dai legali delle parti
dai diretti interessati
dai loro congiunti (genitori o chi ne fa le veci).
Davanti agli occhi di tutti scorre ogni giorno cronaca di ordinaria criminalità. Ovunque, nei luoghi di lavoro, in famiglia, nelle scuole, per le strade, si configurano storie che contribuiscono ad alimentare la necessità di un cambiamento di rotta per quel che riguarda i consueti strumenti giudiziari di intervento, che vengono vissuti dal singolo e dalla comunità come insoddisfacenti o inefficaci.
Tale necessità si avverte tanto nell'ambito della criminalità adulta che nel campo della devianza e della criminalità minorili, contesti nei quali il recupero sociale e la rieducazione dell'autore di reato, adulto e minore, sono di primaria importanza.
L'aumento degli episodi di violenza ad opera di adolescenti e di baby gang rende pressante l'esigenza della mediazione penale minorile, anche in ottemperanza agli atti del Diritto Internazionale e della legge 112/11 istitutiva del Garante Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza, che all'art. 3 comma 1 lettera o) recita che l'Autorità Garante " favorisce lo sviluppo della cultura della mediazione e di ogni istituto atto a prevenire o risolvere con accordi conflitti che coinvolgano persone di minore età, stimolando la formazione degli operatori del settore".
Negli anni più recenti, la mediazione si è affermata in diversi ambiti - civile, penale, sociale, culturale - ma si sta rivelando di particolare utilità nel settore della giustizia minorile.
Il DPR 448/88 che disciplina il sistema processuale penale minorile prevede la realizzazione dell'attività di mediazione, vista la piena rispondenza di questo strumento alle finalità proprie della giustizia minorile. In particolare, gli artt. 9, 28 del D.P.R. 448/88 sono considerati gli spazi normativi per eccellenza per l'introduzione delle pratiche di mediazione.
L'applicazione del sistema di mediazione penale minorile ha consentito di armonizzare competenze giuridiche, pedagogiche, psicologiche e metodologiche, assicurate dai diversi professionisti che orbitano nel contesto giudiziario, con il fine ultimo di promuovere e favorire percorsi di risocializzazione dei minori autori di reati.
Il mediatore ha, infatti, oltre al compito di favorire la comunicazione tra due o più soggetti in conflitto tra loro, che la legge identifica con l'autore e la vittima del reato, il compito fondamentale di promuovere, in sinergia con altri professionisti, progetti rieducativi finalizzati alla riabilitazione del reo in carcere nell'ottica e nell'esigenza di un suo efficace reinserimento sociale, come da principio guida del processo penale minorile italiano.
Dunque, il mediatore penale minorile applica la propria professionalità e le proprie competenze rispondendo a due fondamentali esigenze di Giustizia. La prima, offrire attenzione ai protagonisti della vicenda penale: alla vittima, alla quale viene conferito un ruolo più attivo di quanto accade nel procedimento penale, e al reo, ponendo in essere la concreta opportunità di accedere a modalità riparative responsabilizzanti. La seconda riguarda invece l'attenzione specifica nei confronti del minore reo una volta all'interno del contesto penitenziario, promuovendo progetti ed attività di intervento a scopo rieducativo e riabilitativo.
Va da sé dunque che la mediazione penale minorile non può prescindere da una formazione più ampia rivolta anche agli adulti oggetto e soggetto di mediazione.
Spendibilità del Master
Il modello organizzativo adottato nel nostro paese prevede l'istituzione di un organismo denominato Ufficio o Centro per la Mediazione Penale, con sede autonoma rispetto al Tribunale per i Minorenni, con il quale collaborano gli operatori dei Servizi Minorili della Giustizia e dei servizi territoriali sociali e sanitari. Lo sbocco professionale per questa figura è pertanto rappresentato dall'impiego presso i Servizi di Mediazione pubblici e privati presenti sul territorio Nazionale.
Ma la formazione conseguita attraverso il master è spendibile in numerosi contesti perché il mediatore penale minorile é un professionista chiamato a svolgere il proprio ruolo professionale sia all'interno del sistema della Giustizia Penale sia all'interno di strutture educative e rieducative.
Può partecipare (se in possesso di tutti gli altri requisiti richiesti) alla selezione per la nomina di componenti privati presso i Tribunali per i minorenni e presso le Corti d'appello;
può collaborare come tecnico esperto nell'ambito di progettazioni promosse dai servizi degli enti locali;
può promuovere la cultura della mediazione penale all'interno di percorsi specialistici di formazione;
può operare all'interno di equipe costituite da operatori giuridici e psicosociali qualora l'intervento tecnico di mediazione venga richiesto da:
il Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale per i minorenni
il Tribunale per i minorenni (Collegi GUP e di dibattimento)
dai servizi minorili della Giustizia e dagli Enti locali,
dai legali delle parti
dai diretti interessati
dai loro congiunti (genitori o chi ne fa le veci).
Programma
Introduzione al Master e concetti base
Definizione di Mediazione Penale Minorile e ambiti di intervento
Elementi di Diritto penale minorile
Elementi di Diritto processuale penale minorile: il DPR 448/88 e i principi del processo penale minorile
II Modulo
Libro di Testo: "I Malamente" (Palmieri, Miraglia, Grimaldi– Armando Editore) con relativa verifica
III Modulo
Il minore autore di reati e il sistema della Giustizia Minorile
L'Ordinamento Penitenziario e la sua attuazione: le criticità del trattamento e del reinserimento per i minori autori di reato
La progettazione di rete degli interventi di recupero e di rieducazione rivolti ai minori ristretti negli Istituti Penali per i Minorenni
IV Modulo
Il ruolo e la formazione del mediatore penale minorile
Modelli e tecniche di mediazione penale: esperienze internazionali a confronto (il modello di Jacqueline Morineau; la mediazione penale nel Regno Unito; la mediazione penale negli U.S.A.)
V Modulo
L'età evolutiva
Marginalità sociale e devianza minorile: il minore reo
Profilo del reo e della vittima
Elementi di vittimologia
VI Modulo
Bambini e famiglie Rom
Madri e figli in carcere
La famiglia criminale
VII Modulo
Mediazione penale per adulti
La progettazione degli interventi di mediazione penale
La progettazione di interventi di rieducazione del reo in ambito penitenziario per adulti
VIII Modulo
Tutela dei Diritti Umani e stato di detenzione
IX Modulo
La Mediazione scolastica
X Modulo
Minori non accompagnati
XI Modulo
Educare alla Prosocialità
Tirocinio
L'attività di tirocinio non è obbligatoria e la sede di svolgimento è individuata autonomamente dallo studente.
Il Tirocinio, pertanto, può essere svolto a discrezione dello studente sulla base del percorso di studi e di specifici interessi culturali e /o professionali, dopo aver frequentato almeno il 50% delle lezioni.
Potranno essere valutate ed eventualmente accreditate come attività di tirocinio esperienze pregresse - o in corso - di volontariato, di servizio civile, di lavoro.
?Si precisa che le lezioni contengono già un'ampia attività pratica? anche con "Critical Video"
Il Progetto di Tirocinio dovrà essere approvato dal CTS dell'Inpef. Alla sua conclusione lo studente redigerà una Relazione che potrà anche essere oggetto della Tesi finale da discutere al termine del percorso di studio.
Esame finale
Attività progettuale, dove richiesto, e stesura della relazione final
Definizione di Mediazione Penale Minorile e ambiti di intervento
Elementi di Diritto penale minorile
Elementi di Diritto processuale penale minorile: il DPR 448/88 e i principi del processo penale minorile
II Modulo
Libro di Testo: "I Malamente" (Palmieri, Miraglia, Grimaldi– Armando Editore) con relativa verifica
III Modulo
Il minore autore di reati e il sistema della Giustizia Minorile
L'Ordinamento Penitenziario e la sua attuazione: le criticità del trattamento e del reinserimento per i minori autori di reato
La progettazione di rete degli interventi di recupero e di rieducazione rivolti ai minori ristretti negli Istituti Penali per i Minorenni
IV Modulo
Il ruolo e la formazione del mediatore penale minorile
Modelli e tecniche di mediazione penale: esperienze internazionali a confronto (il modello di Jacqueline Morineau; la mediazione penale nel Regno Unito; la mediazione penale negli U.S.A.)
V Modulo
L'età evolutiva
Marginalità sociale e devianza minorile: il minore reo
Profilo del reo e della vittima
Elementi di vittimologia
VI Modulo
Bambini e famiglie Rom
Madri e figli in carcere
La famiglia criminale
VII Modulo
Mediazione penale per adulti
La progettazione degli interventi di mediazione penale
La progettazione di interventi di rieducazione del reo in ambito penitenziario per adulti
VIII Modulo
Tutela dei Diritti Umani e stato di detenzione
IX Modulo
La Mediazione scolastica
X Modulo
Minori non accompagnati
XI Modulo
Educare alla Prosocialità
Tirocinio
L'attività di tirocinio non è obbligatoria e la sede di svolgimento è individuata autonomamente dallo studente.
Il Tirocinio, pertanto, può essere svolto a discrezione dello studente sulla base del percorso di studi e di specifici interessi culturali e /o professionali, dopo aver frequentato almeno il 50% delle lezioni.
Potranno essere valutate ed eventualmente accreditate come attività di tirocinio esperienze pregresse - o in corso - di volontariato, di servizio civile, di lavoro.
?Si precisa che le lezioni contengono già un'ampia attività pratica? anche con "Critical Video"
Il Progetto di Tirocinio dovrà essere approvato dal CTS dell'Inpef. Alla sua conclusione lo studente redigerà una Relazione che potrà anche essere oggetto della Tesi finale da discutere al termine del percorso di studio.
Esame finale
Attività progettuale, dove richiesto, e stesura della relazione final
Destinatari
Classi di laurea ammissibili: tutte.
Metodologia
Materiale didattico previsto per il Master in aula (dispense, note di lezione etc.) per poter studiare e approfondire tutto comodamente da casa.
Svolgimento di verifiche scritte per consolidare l'apprendimento
Studio di libri di testo consigliati con esercitazioni
Questionario
Supporto di un tutor durante tutto il percorso formativo per il monitoraggio costante dei progressi di studio.
Possibilità di stabilire appuntamenti telefonici con il proprio Tutor
Obiettivi
Potenziare le competenze professionali degli operatori giuridici e psico-sociali in merito all'applicazione di :
procedure di comunicazione di informazioni giuridico-legali;
tecniche di analisi dei bisogni dell'utenza;
tecniche di conciliazione giuridica;
tecniche di gestione degli interventi di mediazione nelle relazioni interpersonali;
tecniche di progettazione e di intervento in ottica rieducativa e riabilitativa.
Accrescere la consapevolezza del ruolo svolto dal minore nella comunità sociale, al fine di prevenire e contenere le manifestazioni di disagio esistenziale giovanile.
Esemplificare i più efficaci modelli di mediazione penale minorile e di intervento educativo nell'ambito del sistema penitenziario.
procedure di comunicazione di informazioni giuridico-legali;
tecniche di analisi dei bisogni dell'utenza;
tecniche di conciliazione giuridica;
tecniche di gestione degli interventi di mediazione nelle relazioni interpersonali;
tecniche di progettazione e di intervento in ottica rieducativa e riabilitativa.
Accrescere la consapevolezza del ruolo svolto dal minore nella comunità sociale, al fine di prevenire e contenere le manifestazioni di disagio esistenziale giovanile.
Esemplificare i più efficaci modelli di mediazione penale minorile e di intervento educativo nell'ambito del sistema penitenziario.
Prezzo
Prezzo 1.500 €
6 rate mensili da 204 ¤ (sconto borsa di studio)
Il costo del master è ¤ 1.500 euro (+ IVA 22%), come segue;
MODALITA' DI PAGAMENTO
6 rate mensili da 250 euro (+ IVA al 22 %)
oppure
4 rate mensili da 375 euro (+ IVA al 22 %)
oppure
Unica rata da 1.500 euro (+ IVA al 22 %)
Master in Mediazione Penale Minorile
Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare - INPEF
Campus e sedi: Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare - INPEF
Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare S.a.s
Via dei Papareschi 11
00146
Roma