Una scelta difficile quella universitaria. Sfogliando l'ultimo rapporto Almalaurea vediamo che gli ingegneri trovano un impiego prima degli altri e guadagnano di più.
Con loro, in questa `top ten' delle facoltà più `redditizie', troviamo anche i medici, anche se a prima vista non sembrerebbe proprio, non per nulla ogni anno c'è l'assalto ai test per diventare camici bianchi.
A un anno dalla laurea, il 76,5% dei laureati in Ingegneria ha un lavoro, addirittura gli ingegneri informatici trovano un'occupazione prima di concludere gli studi, in quanto sono talmente richiesti che, per loro, lo snervante invio multiplo di curricula non esiste.
A seguire ci sono i laureati in Agraria (65%) e, a sorpresa, quelli di Lettere e Filosofia (56,6%). Non sorprende l'ottima performance di Agraria, che in questi anni ha vissuto un vero e proprio boom, tanto che in cinque-sei anni le matricole sono raddoppiate grazie soprattutto al grande peso che i media hanno dato alle tematiche ambientali e alla green economy, non sottovalutando il valore di lavorare in proprio in un momento di crisi come questo ed in più a contatto con la natura.
Quelli appena espressi sono dati che contemplano i maggiori risvolti occupazionali di alcuni corsi di laurea rispetto ad altri, quello, invece, che si deve raccomandare sempre nella scelta di un percorso di studi universitario è una corretta interpretazione della società che ci circonda in funzione delle nostre propensioni individuali, attraverso soprattutto una raccolta di informazioni che riescano a definire il quadro generale dell'ambito professionale in cui vi vorreste inserire.
I numeri rimangono sempre numeri il vostro vero potenziale oltre alla chance che avrete nel mondo del lavoro è il risultato dell'equazione tra ciò che siete e il percorso di studio che sceglierete per continuare ad essere voi stessi.
Scegliere coscientemente il corso di laurea attraverso processi di orientamento privato o di tutoraggio è sempre la migliore garanzia di successo.