Laurearsi oggi in archeologia, quali prospettive?

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Dal settore pubblico a quello privato, un breve excursus sulle opportunità per i moderni Indiana Jones.

  • 15/12/2015

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Redazione di Educaweb
Oggi ci occupiamo di una professione che da sempre esercita un grande fascino: quella dell'archeologo. Soprattutto, con questo articolo, vogliamo offrire una panoramica sui possibili sbocchi per chi oggi si laurea in archeologia e che, pur sentendosi uno spirito da Indiana Jones, vuol rimanere con i piedi piantati per terra e capire cosa fare concretamente del proprio futuro professionale.

Un punto fondamentale da chiarire in partenza è che, nel nostro Paese, la ricerca e la tutela del patrimonio archeologico sono di esclusiva competenza dello Stato. Questo significa che ogni iniziativa, anche privata, può essere realizzata solo tramite autorizzazione, incarico o delega da parte dello Stato. In poche parole un archeologo non può svolgere in autonomia ricerche che comportino la ricerca e il prelievo di materiale archeologico. 
 
Ma veniamo al dunque: quali sono possibili esiti lavorativi per un laureato in Archeologia o altre discipline del settore dei Beni Culturali? Vediamolo insieme distinguendo tra pubblico e privato.
 
SETTORE PRIVATO  
 
Libera professione/lavoro autonomo
 
Dopo essersi laureati, ci si può proporre come collaboratori/consulenti esterni inviando il proprio cv agli enti che gestiscono direttamente scavi, ricognizioni e ricerche archeologiche (Soprintendenze, Musei e Università). La selezione avviene attraverso modalità differenti: inclusione in elenchi di professionisti accreditati, selezione comparativa per cv, chiamata diretta.  Altre possibilità possono essere nel settore pubblico, come esperto esterno nell'ambito di progetti scolastici, nella redazione di materiale divulgativo-illustrativo per gli enti di promozione turistica e per i musei locali. Da non trascurare, per un archeologo, è la possibilità di sfruttare il proprio bagaglio culturale per lavorare come Guida Turistica.
 
Imprenditoria 
  • Cooperative archeologiche/società di ricerca. Spesso le Soprintendenze danno in appalto i cantieri ad esterni. Anche in questo caso si può provare a inviare un cv alle varie società e cooperative per dare la disponibilità a lavorare come dipendenti. Il mercato del lavoro in questo campo è molto dinamico anche se spesso le condizioni contrattuali e retributive non sono delle migliori. Stessa cosa vale anche per le imprese edili che vincono gli appalti e che hanno bisogno di archeologi.
  • Case editrici. Si può avviare la collaborazione con case editrici per tradurre testi scientifici-archeologici, organizzare convegni o eventi, svolgere attività di redazione, grafica, divulgazione scientifica. 
  • Studi professionali associati. Un'interessante opportunità, ancora oggi poco praticata, è quella di operare presso studi professionali composti, ad esempio, da architetti, agronomi, naturalisti etc. che operano nell'ambito della pianificazione territoriale. Questi studi associati possono, ad esempio, ricevere incarichi dalle pubbliche amministrazioni per la redazione di carte tematiche e studi mirati alla gestione e tutela del territorio. 
 
SETTORE PUBBLICO 
 
Università e carriera accademica: ricerca scientifica e didattica
 
Dopo la laurea magistrale in archeologia, si può tentare di accedere al dottorato di ricerca che darà, in prospettiva, la possibilità di ricevere assegni di ricerca post-dottorato. Durante le tappe di studio il ricercatore svolgerà attività di ricerca e di didattica, pubblicherà articoli e monografie e potrà così partecipare al concorso per professore associato e, in seguito, per professore ordinario. 
 
Amministrazione dei Beni Culturali (Ministero, Soprintendenze): ricerca scientifica e tutela
 
Le Soprintendenze costituiscono gli organi periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (nelle Regioni a Statuto Speciale, come la Sicilia, l'istituzione competente, piuttosto che il Ministero, è l'Assessorato ai Beni Culturali). La funzione di questi uffici è quella di tutelare, innanzi tutto tramite strumenti legislativi, il patrimonio artistico (quindi anche quello archeologico) e quella di promuovere la ricerca e la fruizione. A questo settore si accede per concorso pubblico.
 
Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.): ricerca scientifica
 
Il CNR, istituzione pubblica finanziata dallo Stato, promuove progetti di ricerca e corsi di alta formazione spesso in collaborazione con enti pubblici e privati. Dopo la laurea (ma a volte anche durante gli studi) è possibile prendere parte a progetti, frequentare corsi e usufruire di borse di studio prendendo parte ai bandi di selezione. Per diventare ricercatore del CNR a tempo indeterminato è necessario superare un concorso pubblico. 
 
Durante tutto il percorso formativo e il successivo percorso professionale un valido sostegno è fornito dalle varie associazioni di categoria degli Archeologi, che promuovono e tutelano la figura professionale, organizzano dibattiti su temi scientifici e deontologici e offrono la possibilità di partecipare a corsi di aggiornamento su tematiche spesso non contemplate dai piani di studio universitari, quali sicurezza sul lavoro, questioni contrattuali e fiscali.