"Eventi e iniziative di orientamento: l'esperienza dei Saloni dello Studente Campus Orienta"

Intervista

I Saloni dello Studente "Campus Orienta", rappresentano dal 1990, anno della fondazione, la più significativa manifestazione di settore in Italia dedicata all'orientamento universitario, formativo e professionale post-diploma e post laurea. In questi giorni a Catania, poi a gennaio 2016 a Rimini, a febbraio a Firenze: cosa rappresentano per gli studenti questi eventi di informazione e orientamento? Ne parliamo con Domenico Ioppolo, Chief Marketing Officer di Class Pubblicità, la concessionaria di tutte le piattaforme media di Class Editori nonché Professore di "Economia e Tecnica della Pubblicità" presso l'Università della Svizzera Italiana.

  • 15/12/2015

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Intervista a Domenico Ioppolo, Chief Marketing Officer di Class Pubblicità e Professore di Economia e Tecnica della Pubblicità presso l'Università della Svizzera Italiana.
Dott. Ioppolo, secondo lei, che ruolo svolgono oggi questi grandi eventi di orientamento per gli studenti? A quale tipo di bisogno rispondono?
 
Credo che questi incontri abbiano caratteristiche che li rendono molto importanti per gli studenti. Prima fra tutte, quella di svolgere una funzione di orientamento per i ragazzi che possono incontrare università, accademie, scuole superiori e allo stesso tempo ricevere informazioni sul mondo del lavoro. Si offrono inoltre incontri e servizi a supporto dei giovani come incontri di counselling one to one con psicologi ed esperti di orientamento, simulazione di test per le iscrizioni a numero chiuso. Se posso permettermi, la parola orientamento in questo contesto è un po' riduttiva, dato che si tratta di veri e propri incontri per l'autoconoscenza. L'altra caratteristica che contraddistingue gli eventi di Campus è l'area che dedichiamo agli insegnanti, uno spazio in cui i docenti si incontrano e organizzano eventi con gli Uffici Scolastici Regionali e con il Miur sui temi più caldi del momento, un esempio adesso è quello dell'alternanza scuola-lavoro. 
 
Per dare un'idea del fenomeno legato ai saloni, può fornirci alcuni numeri sulla partecipazione?
 
Campus organizza 12 saloni all'anno distribuiti su tutto il territorio nazionale. Contiamo ogni anno oltre 400 espositori per un totale di 250mila ragazzi partecipanti. Parliamo di numeri importati, che ci permettono di avere una visone complessiva del mondo giovanile. All'Università La Sapienza di Roma abbiamo, a questo proposito, affidato una ricerca su quali siano i miti e i valori dei giovani, ricerca che mettiamo a disposizione del mondo della scuola affinché possa conoscere meglio i propri ragazzi.  
 
Con quali domande i giovani si avvicinano ai saloni? Che tipo di risposte trovano?
 
I ragazzi che frequentano i saloni hanno tre domande fondamentali. La prima è quella di conoscere quali siano le offerte formative, la seconda, strettamente connessa alla prima, è legata al lavoro e alle opportunità professionali. Il rapporto fra ciò che la scuola fornisce e quali siano gli sbocchi lavorativi al termine del percorso deve essere stretto per evitare che i ragazzi intraprendano carriere scolastiche che poi non hanno un riscontro concreto con il mondo del lavoro e con le attitudini dei ragazzi. La terza domanda ha invece a che fare con la valutazione delle proprie attitudini personali per poter scegliere in modo corretto il proprio percorso di studi e di lavoro. I ragazzi hanno finalmente capito che è fondamentale fare cose conformi alle loro attitudini, come dimostra il fatto che alle fiere l'area dove ci sono gli psicologi ospita sempre file infinite. 
 
Quanto è difficile oggi per un giovane la scelta universitaria e che tipo di investimento si fa sulla formazione? 
 
La scelta universitaria è un momento molto importante per la vita dell'individuo, tra i più cruciali almeno nei primi suoi 20-30 anni di vita. Rappresenta, infatti, il passaggio dalla fase fanciullesca e adolescenziale all'età adulta. Per questo motivo l'orientamento è sempre più importante. Bisogna considerare che la conoscenza delle opportunità moderne da parte dei giovani è modestissima, in una società in cui gli 'orientatori' principali restano prevalentemente famiglie e insegnanti, figli di un'epoca che ormai non esiste più. I lavori e le aziende che ci sono oggi anche solo 10 anni fa non c'erano, non c'erano i social e google era solo agli inizi. Ora tutto è cambiato. Se fino a poco tempo fa una persona che studiava matematica sapeva che sarebbe andata a fare l'insegnante, adesso deve sapere che con tutta probabilità andrà a fare il consulente, a occuparsi di finanza. Questo rende un po' inefficiente il nostro sistema di orientamento. 
 
Che tipo di consigli darebbe ad un giovane che si avvicina alla scelta?
 
Prima di tutto di fare una panoramica delle offerte formative, opportunità che il Salone effettivamente dà. In secondo luogo, farsi un po' di introspezione, il che significa andare oltre ai consigli che la famiglia e i propri genitori in buona fede possono offrire e andarsi a informare su quali sono le reali opportunità occupazionali. Se ancora si insiste ad incunearsi sulle opportunità tradizionali, è necessario invece che i ragazzi comincino a navigare e sapere che dovranno affrontare una competizione che viene sempre più dall'estero, da ragazzi che hanno delle skills forti. La laurea oggi non è più un punto di arrivo ma un punto di partenza per un percorso di studi che dovrà durare tutta la vita.
 
Ai Saloni partecipano Istituzioni formative, Scuole, Università, Centri di Formazione: come sta cambiando il mondo della formazione in Italia? Cosa accadrà negli anni futuri?
 
Il concetto di formazione sta cambiando e assume un ruolo sempre più fondamentale nella società che si evolve. Noi abbiamo la sensazione di avere una forte formazione ma dobbiamo renderci conto che non è poi così vero. I nostri ragazzi escono dai loro percorsi con indiscusse competenze ma non necessariamente sanno fare, in questo siamo molto indietro rispetto ad altri Paesi. In Italia trascuriamo le cosiddette soft skills – competenze comportamentali, che invece sono importantissime per inserirsi nel mondo del lavoro. Altro fattore non trascurabile è la conoscenza della lingua inglese, che deve essere considerata una 'prima lingua' da conoscere e saper utilizzare come l'italiano. Questo purtroppo ancora in Italia non avviene ma bisogna invece avere il coraggio di spiegare questo concetto ai nostri ragazzi, altrimenti prepariamo persone prive di strumenti per competere nel mondo moderno. Il focus che il governo in questo momento ha sulla cultura e la formazione è fondamentale e apre delle speranze per il futuro; in assenza di questi elementi, la partita per il rilancio del Paese e dell'occupazione possiamo considerarla persa in partenza. 
 
Un lavoro enorme da fare, quindi?
 
Esattamente. Prima di tutto dobbiamo convincere noi stessi, operatori e famiglie, che bisogna cambiare. Il nostro modello di scuola è rimasto immutato dagli anni '20-30, quel modello deve essere cambiato altrimenti non prepariamo i nostri giovani ad incontrare il futuro.
 
E per i non più giovanissimi, 30-40enni che magari sono già nel mondo del lavoro ma saranno costretti ad aggiornarsi per non restare indietro, quali sono le prospettive?
 
Anche per gli adulti la formazione riveste un ruolo fondamentale e, non a caso, fra i nostri partner ci sono le università telematiche. Questi centri, ai quali purtroppo si guarda ancora con diffidenza, costituiscono una risposta alla domanda di long life laerning perché forniscono, con tecnologie moderne, la possibilità di aggiornare le proprie competenze anche a chi lavora o ha bisogno di modalità di studio più flessibili rispetto a quelle tradizionali. 
 
Quali altri iniziative sta progettando Campus per i prossimi eventi del 2016?
 
Stiamo lavorando per progettare un summit per l'education che si terrà a maggio a Siena, un grande incontro per tutti quelli che si occupano educazione e scuola. Studenti e famiglie al primo posto ma poi anche professori, università, istituzioni e operatori scolastici. E' assurdo che in Italia ci siano incontri su tutto ma non sulla scuola e faremo di tutto per essere sempre più presenti con i nostri eventi.