Dall'amore per i cani può nascere un lavoro? Scopriamo insieme la professione di educatore cinofilo.

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Trasformare una passione in un mestiere richiede costanza e determinazione: nel caso di educatori e istruttori cinofili occorre un'adeguata formazione teorica oltre a tanta, tanta pratica.

  • 15/02/2018

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 Ma qual è la differenza tra le due professioni?
 
L'educatore cinofilo è colui che aiuta il proprietario di un cane a orientare i comportamenti del suo amico a quattro zampe riuscendolo a gestire all'interno della famiglia-branco.
L'istruttore cinofilo, invece, sta un gradino più su: è un educatore che ha anche appreso le tecniche necessarie per preparare il cane a svolgere compiti specifici, ad esempio le gare sportive di agilità o di obbedienza, oppure addestra cani antidroga e cani impiegati nel rilevamento di mine antiuomo, ma è anche colui che prepara i cani impiegati dalla Protezione Civile (ricerca in superficie, macerie, salvataggio in acqua), nella pet therapy, nella caccia e nella ricerca di tartufi, oppure che istruisce i cani secondo le richieste specifiche del padrone (riporto, condotta a piedi o in bici, non uscire da cancelli aperti…).
 
Ma come è possibile intraprendere questa professione?
 
Innanzitutto, bisogna frequentare un corso per educatori cinofili, meglio se riconosciuti dall'Ente Nazionale Cinofilia Italiana, che è anche l'organismo cinofilo più famoso nel nostro Paese. I corsi proposti dalle varie scuole presenti sul territorio nazionale durano qualche mese e si svolgono solitamente nel week end e comprendono una parte teorica e una pratica che prevede il coinvolgimento, naturalmente, del proprio amico a quattro zampe. La parte teorica comprende lo studio di elementi di veterinaria, comportamento di base e legislazione, mentre la parte pratica successiva prevede esercizi pratici con il cane. Dopo il riconoscimento come educatore, è possibile fare un percorso ulteriore per diventare istruttore, utile anche per avere più sbocchi professionali.
Alla base di entrambe le professioni, è di primaria importanza la comunicazione del professionista sia col cane che col proprietario del cane. Non a caso, i corsi per diventare educatore sono a numero chiuso e prevedono un colloquio di selezione volto a misurare motivazione e capacità relazionali dell'aspirante professionista cinofilo.
Per intraprendere la professione cinofila, esiste anche un vero e proprio percorso universitario presso l'ateneo di Pisa. Si parte dalla laurea triennale in Tecniche di allevamento del cane di razza e educazione cinofila, a numero programmato che prepara tecnici preparati in diversi ambiti che sappiano occuparsi della gestione tecnica, igienica ed economica dell'allevamento degli animali, della selezione e del miglioramento genetico, dell'alimentazione, della legislazione, della sanità e benessere degli animali, delle tecniche laboratoristiche biomediche veterinarie e dell'educazione comportamentale del cane. E si approda poi al master universitario di primo livello in "Istruzione Cinofila" che dura un anno e ha lo scopo di formare professionisti esperti nel campo dell'addestramento del cane e nella gestione di scuole di istruzione cinofila.
 
 
Chi muove i primi passi, come deve fare?
 
Per farsi strada nel mercato del lavoro, però, servono determinazione e intraprendenza, bisogna proporsi alle strutture cinofile mandando il proprio curriculum vitae alle scuole già riconosciute e alle associazioni. Solitamente non si vive facendo solo il mestiere dell'istruttore. L'ideale sarebbe avere anche una struttura con toelettatura, pensione per cani, campo di addestramento.
Tendenzialmente ci si fa strada da soli come liberi professionisti, alcune scuole propongono stage che poi possono sfociare in assunzioni, oppure ci si rivolge a studi veterinari. Si può comunque cominciare dal proprio quartiere proponendosi come semplice dog sitter e iniziando a fare esperienze nei canili per imparare sul campo, quindi lasciando in giro i propri biglietti da visita e i volantini nei negozi di animali, nonché usando Internet come strumento promozionale.
 
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