Italiani al colloquio di lavoro: gli errori più comuni da evitare

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Una breve riflessione sui difetti dell'italiano medio in sede di colloquio e alcuni consigli su come fare buona impressione con i potenziali datori di lavoro.


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Bp Sec - Società di servizi per le imprese e per le PA; Robert Half - Società di Recruiting
Una recente indagine di Bp Sec, società specializzata nei servizi per l'impresa e per la pubblica amministrazione, rivela una tendenza poco rassicurante in termini di indipendenza e di self-confidence dei futuri lavoratori italiani. Stando ai dati presentati dall'indagine, infatti, il 25% degli intervistati ha affermato di farsi accompagnare dai genitori per i colloqui e un 20% dal fratello o dalla sorella. Il 50% preferisce, invece, la compagnia del partner per raggiungere la sede del colloquio.
Lo stereotipo dell'italiano "mammone", sempre più applicato ai giovani che vivono nel nostro Paese, è dunque una realtà? Il punto centrale della questione è, sicuramente, che la motivazione e l'intraprendenza individuale devono essere continuamente stimolate ed espresse, specialmente in sede di colloquio. La prima impressione, quando ci si presenta a una selezione, è essenziale, ma viene "minata" da diversi errori particolarmente diffusi in queste occasioni. Vediamone alcuni tra i più comuni.

Regola numero uno: essere sempre gentili con i collaboratori.
Secondo un'indagine della società di recruiting Robert Half, un comportamento sottovalutato è la mancanza di cortesia verso gli assistenti del reclutatore. Stando ai dati, infatti, il 61% dei selezionatori si affida al parere dei propri collaboratori. E' positivo, dunque, essere educati anche con chi "assiste" l'interlocutore prima, durante e dopo il colloquio.
 
La puntualità è una buona abitudine…ma senza eccedere!
Un'altra caratteristica legata all'immaginario del Belpaese è la puntualità: arrivare in ritardo al colloquio può danneggiare fortemente la prima impressione che si dà al selezionatore; è, tuttavia, sconsigliabile anche arrivare con eccessivo anticipo, poiché interpretabile come segnale di eccessivo "zelo" e di mancanza di reale abitudine all'orario corretto.

E' bene essere onesti sulle proprie esperienze.
Sempre secondo l'indagine, inoltre, il 54% degli italiani esagera nell'enfasi data ai contenuti del proprio curriculum, specialmente per quanto riguarda le lingue straniere e le conoscenze informatiche.  Occorre fare attenzione perché questo tipo di atteggiamento può rivelarsi controproducente.
Essere diretti e moderati nella conversazione.
Tra gli errori più comuni ritroviamo le insufficienti capacità di relazione nel momento in cui si risponde alle domande del selezionatore. Riferendosi al detto comune la virtù, in questo caso, "sta nel mezzo": parlare troppo, o troppo poco, rischia di infastidire l'interlocutore, così come andare fuori tema o dimostrarsi troppo impazienti. Occorre, dunque, saper dialogare in maniera moderata e diretta, per rendere la conversazione distesa.

Congedarsi in modo adeguato dai selezionatori aiuta a dare una buona immagine.
Come ultimo avvertimento, è bene ricordarsi che il comportamento corretto, assunto per tutta la durata del colloquio, dovrebbe continuare anche al suo termine, ringraziando i selezionatori e mantenendo un profilo adeguato.

In ultima analisi, è bene quindi ricordarsi che la buona impressione a un colloquio è essenziale e si costruisce con l'autonomia, la moderazione e la serietà, superando gli stereotipi che, spesso, ci ostiniamo a riproporre. E' molto importante, inoltre, l'aggiornamento sulle mansioni ed il ruolo professionale per cui ci stiamo candidando: una domanda ricorrente in questo contesto è, infatti: "Quale è l'ultimo corso che ha frequentato? Come si aggiorna di solito?". Meglio quindi visitare sempre www.educaweb.it prima di andare ad un colloquio....