Corsi d'Istruzione Tecnica Superiore, una scommessa riuscita

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Sale a circa l'80% il numero di diplomati che trova lavoro con i diplomi ITS.


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Redazione di Educaweb
Una strada 'sicura' per trovare lavoro in tempo di crisi? Sembrano offrirla oggi gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) che si confermano, anche nel 2015, una scommessa pienamente riuscita nel campo della formazione. Sono stati infatti diffusi recentemente gli esiti del monitoraggio sui 75 istituti di "alta formazione" Its elaborati dall'Indire e dal Ministero della Pubblica Istruzione: ebbene, la percentuale dei diplomati che trova lavoro entro un anno dal diploma è salita al 78,3 % rispetto al dato, già significativo, del 65 % dello scorso anno. Una scalata verso il successo, che in un periodo di crisi, si traduce in una risorsa preziosa su cui investire per i giovani diplomati. Perché, appunto, di formazione post-diploma si tratta, anche se alcuni laureati scelgono questa strada perché offre un più rapido accesso al lavoro. 
Vogliamo ricordare meglio di cosa si tratta? Lo facciamo con un breve elenco per punti che ne riassume le caratteristiche:
 
  • Avviati nel 2010 e resi stabili nel 2013, gli ITS sono la prima esperienza italiana che collega la scuola con il mondo del lavoro, paragonabili alle scuole Professionali Svizzere, al Brevet Technicien Supérieur francesi;
  • Nascono per formare tecnici superiori in aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività del nostro paese: Nuove tecnologie per la vita; Nuove tecnologie per il Made in Italy; Mobilità sostenibile; Efficienza energetica; Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali; Tecnologie della informazione e della comunicazione.
  • Sono percorsi integrati di studio e lavoro, fondati su attività laboratoriali, pensati secondo il modello didattico basato sul learning by doing
  • Sono strettamente connessi al mondo del lavoro: il 63% dei docenti proviene dal mondo economico. Nel 29% dei casi si tratta di liberi professionisti, artigiani e consulenti, mentre il 71% arriva direttamente dalle imprese. 
  • L'area delle nuove tecnologie per il made in Italy, la meccanica e l'agroalimentare includono i corsi più frequentati; 
  • Frequentati soprattutto da maschi (76%) e da diplomati (96%). Tuttavia si registra anche un tasso del 4% di laureati.
  • Il tasso di abbandono degli studenti è solo del 22%, nettamente inferiore rispetto a quello dei percorsi universitari.
  • dal 2010 ad oggi sono stati attivati 349 percorsi. A livello regionale, in vetta alla classifica per numero di corsi attivati c'è la Lombardia, seguita dal Veneto, dall'Emilia Romagna e dalla Liguria. 
 
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