Ingegneria: utile conosceri gli sbocchi occupazionali prima di iscriversi

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Ingegneria, vecchio ordinamento o post riforma… una laurea che mantiene il suo appeal nel mercato del lavoro nonostante le trasformazioni del mercato e dei nuovi laureati.

  • 31/01/2016

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Redazione Educaweb
Negli ultimi dieci anni in Italia sono diminuiti gli immatricolati in Ingegneria, mentre sono aumentati i laureati, anche se rimangono in termini assoluti, nel contesto europeo, al di sotto del numero standard di nazioni come  Francia e Spagna.
Nel 2011-12 gli immatricolati sono stati oltre 34.000: erano 44.045 nel 2000-2001 (fonte Istat-MIUR). Diversa l'analisi sulla serie storica per i laureati. Nel 2011 i laureati di Ingegneria sono stati 30.050: erano ca. 10.000 nel 2001 (fonte Istat-MIUR).
Un eventuale confronto tra le lauree pre-riforma, analizzate anche nei corsi più numerosi, e le nuove lauree di primo livello introdotte, rileverebbe che il primo profilo dei laureati triennali in Ingegneria raggiunge l'obiettivo con due anni di anticipo rispetto al totale dei laureati, mentre nel confronto con i laureati in Ingegneria pre-riforma, i dottori triennali provengono da ambienti sociali meno favoriti, sono più assidui nella frequenza alle lezioni, fanno più stage ma meno esperienze di studi all'estero, sono meno soddisfatti degli studi compiuti ma se potessero tornare indietro confermerebbero comunque la scelta fatta.

E dopo la laurea?
 
L'81% dei neolaureati di primo livello aspira a continuare gli studi.
La condizione occupazionale è stata invece esaminata solo sui laureati pre-riforma ed è più che rosea.
Ingegneria si conferma una laurea "forte" consentendo ai suoi laureati di trovare lavoro in tempi brevi, con contratti stabili e stipendi più alti della media.

Gli sbocchi occupazionali

I nuovi sbocchi professionali vedono questo percorso di laurea mutare insieme alle esigenze del nuovo sistema produttivo internazionale e le vecchie aree di formazione in ingegneria civile e meccanica lasciano spazio a quelle ambientali e del territorio e delle tecnologie informatiche;
conferma la sua forza nel mercato del lavoro l'ingegneria gestionale che permette ai suoi "adepti" di trovare continui campi di applicazione nelle aziende sempre più attente al controllo e allo sviluppo dei sistemi di produzione interni.
Nuove opportunità si aprono per le lauree in ingegneria anche in ambito di certificazione, verifica ed ispezione di legge in ambito della sicurezza in ambienti di lavoro;  il fiorire di enti privati italiani e stranieri che con le loro attività si stanno sostituendo sul mercato alle varie ASL e INAIL  richiedono neolaureati in ingegneria da iscrivere ai lori albi ministeriali di accreditamento al fine di ottemperare alla sempre più incalzante richiesta delle aziende di rispondere alle verifiche e certificazioni cogenti imposte dallo Stato al fine di salvaguardare la sicurezza dei dipendenti e dei prodotti.
Non più solo progettazione, come ambito di applicazione di questa tipologia di laurea, ma soprattutto controllo dell'operato di terze parti è la funzione richiesta e solo con una laurea in ingegneria si riescono a superare i lunghi anni di esperienza necessari ad un semplice Perito per poter accedere, ad esempio, all'albo dei verificatori iscritti al Ministero del lavoro come verificatori delle attrezzature di lavoro così come dettagliato dall'Art.71 del Testo Unico sulla sicurezza del 2008.

Potrete trovare ulteriore conferma dell'ampia gamma di applicazione nel mondo del lavoro di queste tipologie di lauree ingegneristiche all'interno della nostra pagina dedicata a Industria, meccanica, elettrica ed elettronica.