"Come si trasforma una passione, quella del gelato, in una professione? Ne parliamo in questa intervista con Antonio Lisciandro, titolare di Carabè"

Intervista


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Redazione di Educaweb.it

Carabè è una gelateria nata oltre vent'anni fa, a Firenze, grazie alla passione e dedizione di Antonio Lisciandro che nel 1989 ha aperto il suo primo punto vendita in via ricasoli, facendo conoscere ai fiorentini e ai turisti il vero gusto delle granite siciliane e del gelato artigianale.

Il successo è stato talmente grande che nel 1999 Antonio apre un nuovo punto vendita al Forte dei Marmi. Dopo 10 anni viene inaugura un centro di produzione e formazione gelatiera a Terranuova Bracciolini, sulle colline toscane.

La passione per il gelato e la sua storia non si esprime soltanto nella creazione di prodotti di alta qualità artigiana, ma anche nello sforzo perpetuo di voler far conoscere la tradizione del gelato e della sua produzione, attraverso l'ideazione di un parco tematico del gelato aperto al pubblico, dove illustrare i segreti di una tradizione antica.

Per comprendere qual è il segreto di questo successo e quali sono i percorsi da seguire per avviare un'attività di successo in questo settore abbiamo posto, ad Antonio Lisciandro, alcune domande.

 

1. Come è nata questa sua passione per il gelato e cosa le ha fatto decidere di intraprendere questa strada?

Vivo la mia attività come una conseguenza quasi naturale, rappresentando la quarta generazione di "Gilatari". Si, nella mia famiglia si facevano "gelature" allorquando ancora non esistevano i mantecatori. Io ho ripreso l'arte quasi per caso e la vivo come una missione. La gioia di ridare ai grandi il sorriso dei bambini mi conquista ancora ogni giorno e dunque eccomi qua…

2.Quali sono stati i percorsi formativi che ha seguito e cosa consiglia ai giovani che vogliono intraprendere questa professione?

La mia personale formazione è stata proprio in gelateria… Si, intendo proprio il laboratorio tradizionale, quello dove le produzioni nascono dalle materie prime e non dai semilavorati. A chi la vuol vivere, non per campare, consiglio di cercare con cura un artigiano vero, che non ha iniziato questo mestiere solo dopo un corso di formazione di una settimana o poco più… Sicuramente la teoria è fondamentale e non deve mancare, ma poi la pratica è quella che ti dà il vero senso di quanta creatività, dedizione, passione e sacrificio siano necessari per lavorare in questo settore. Il "moderno Gelatiere tradizionale", così come mi piace definirlo, credo debba riuscire a coniugare il tradizionale concetto di questo mestiere con le più moderne e innovative tecniche di realizzazione nonché ovviamente un'approfondita conoscenza delle norme che si possono apprendere frequentando un corso di formazione accreditato dagli enti preposti.

3.Cosa rende un gelato artigianale diverso dagli altri e cosa rende in particolar modo i suoi prodotti diversi dagli altri?

L'unicità, la tipicità rende vero un prodotto artigianale. Tutto ciò che è frutto della sensibilità, capacità, cultura del gelatiere è sicuramente unico. Le mie proposte sono diverse dalle altre perché semplicemente io sono me stesso. Non mi preoccupo di creare miscele che trovino il favore dei miei clienti. Devono entusiasmare prima me. Questo perché sono un semplice artigiano.

4.Per avviare un'azienda e farla diventare un'azienda di successo sono necessarie precise qualità e competenze. Esistono percorsi che ritiene essere obbligatori o capacità imprescindibili per un'imprenditore di successo?

Le mie qualità sono nel nome del mio Brand "Car-ab-e". Car...isma, ab...ilita', è...esperienza. Tre pilastri su cui ho costruito la mia azienda. Certo, dire che tutti possono fare tutto non lo ritengo corretto. Ma credo che ognuno di noi ha l'esatta percezione delle proprie capacità ed attitudini. Pertanto, ritengo che tentare con prudenza e senso realistico sia un atto dovuto dal quale nessuno si deve esimere.

5.Esistono corsi di aggiornamento professionale che un gelataio deve seguire per mantenersi sempre in linea con le nuove tecniche e metodi di produzione?

Assolutamente sì, ben vengano corsi, stage e quant'altro ci possa arricchire e permettere di vedere e capire tecniche e metodi di lavorazione. L'artigiano deve avere la capacità di scegliere, adattare, trasformare a suo vantaggio qualunque input. Così sarà unico e vero. Non dimentichiamo che non c'è crescita senza confronto.

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