"Diventare Sound Designer. Intervista a Leo Tolu dj"

Intervista

  • 17/08/2017

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Redazione di Educaweb.it

Tutti almeno una volta nella vita hanno passato una serata con gli amici ascoltando la musica mixata per noi da un Dj.

Pochi però conoscono il grande studio, la competenza tecnica e la profonda conoscenza della musica che un Dj deve possedere per potersi distinguere tra gli altri e fare successo. Ancora meno forse si conosce la figura del Sound Designer, progettista della comunicazione sonora che crea effetti ed installazioni sonore manipolando le sfumature e i timbri del suono.

Per apporfondire al meglio i percorsi formativi migliori per diventare Sound Designer e Dj abbiamo intervistato Leo Tolu, che della musica ha fatto la sua professione.

Dj affermato sulla scena italiana ed internazionale, Leo Tolu lavora per numerosi e affermati brands del mondo della moda, ma non solo. Ciò che gli ha permesso di distinguersi e che ha reso famosa la sua musica è stata l'esperienza maturata dalla collaborazione con band di successo e la sua grande capacità di fondere, alla musica live, la sua naturale sensibilità per il funk, il lounge e la deep house music.

Leo Tolu attraverso la musica, desidera condividere delle esperienze che possano ritornare alla memoria, per tale ragione "tratta" la musica con estremo rispetto, proprio come uno Chef "tratta" la materia prima con cui elabora le sue creazioni…

Ma come si può raggiungere un simile traguardo?

1.Quali sono stati i percorsi che ha scelto per intraprendere questa professione?

Ho iniziato questa professione dopo un viaggio in Sardegna, dopo una serata in una discoteca dove il dj proponeva musica innovativa per quel periodo, era house music, ho deciso che la mia vita doveva essere accompagnata da quel genere musicale che mi avevo letteralmente fatto perdere la testa.


2.Cosa consiglia ai giovani che vogliono diventare Sound Designer e Dj? Quali sono i percorsi formativi che consiglia?

Più che dare un consiglio mi sento di parlare del mio percorso, il nostro è un lavoro artistico ed a mio avviso ognuno lo può interpretare come crede meglio, suggerirei di ascoltare tanta musica e proporre la musica che ti fa provare più emozioni senza seguire le mode passeggere dettate dalle vendite.

Ci sono dei corsi per utilizzare i software per produrre la musica, suggerirei dei professionisti sul proprio territorio. Mentre per quanto riguarda il vero e proprio mestiere del Dj, suggerisco di non perdere tempo in corsi, nel 90% dei casi non servono a nulla, ritengo che il nostro lavoro sia una sorta di artigiano della musica, il mestiere si apprende facendo le serate e condividendo con il pubblico la musica che si sceglie. L'unico consiglio che mi sento di dare è che se uno a questa passione non deve mollare mai, ed anzi le serate storte servono per migliorarsi e crescere professionalmente.

3.Come si avvia la professione di Dj? Qual è il miglior modo per presentarsi al pubblico e ai futuri datori di lavoro?

Nel mio caso ho iniziato con le feste degli amici nella mia città, poi sono arrivate le prime serate in discoteca in Toscana ed in giro per l'Italia ed anche all'estero, diciamo che il mio nome si è sparso a macchia d'olio con il passaparola.

Anche il nostro lavoro con la globalizzazione è cambiato, per chi lavora nei club è fondamentale avere un profilo accattivante sui social in modo da essere visibile tra gli addetti ai lavori, a mio avviso i social sono utili ma non fondamentali per svolgere questa professione, visto troppo spesso ci sono dj di poco valore che vengono valutati in base alla propria popolarità sui social piuttosto che dietro ad una console.

4.Come si può distinguersi dalla massa e fare della propria musica e del proprio stile qualcosa di riconoscibile?

Sicuramente con la ricerca musicale che viene fatta a casa, vi garantisco che le ore che si passano per cercare la musica sono tantissime, è li che si costruisce il proprio bagaglio musicale. E poi come dicevo prima mixando in più serate possibile in modo da dare una propria identità ai set e capire cosa funziona o meno durante una performance davanti al pubblico.

5.Vivere grazie al frutto maturato dalla propria passione credo sia la massima aspirazione di tutti. Cosa direbbe ai giovani che pensano che tutto questo non sia raggiungibile?

Credo che se ci sono riuscito io possano riuscirci tutti, all'inizio è stata durissima, per poter fare questo lavoro ho fatto altri lavori che mi consentissero di avere le forze economiche per poter realizzare questo sogno. La passione per la musica e la voglia di condividere il proprio pensiero musicale hanno fatto si che potessi superare tutte le difficoltà visto che detestavo buona parte degli altri lavori che ho fatto.

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