Diventare giornalista, i percorsi possibili

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E' possibile iscriversi all'Albo come professionista o pubblicista per poter esercitare la professione. Ma la formazione durerà per tutta la carriera lavorativa.

  • 22/04/2016

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Redazione di Educaweb
Hai sempre avuto la passione per la scrittura? Sei animato dalla curiosità per tutto ciò che ti circonda e ami raccontare le cose che accadono nella quotidianità? 
Questi potrebbero essere i presupposti  per farti avvicinare alla professione giornalistica.  
Quali sono i possibili percorsi per svolgere questa professione? Nonostante la crisi non risparmi il mondo della comunicazione, sono molti i giovani che si lasciano coinvolgere dal fascino della professione del giornalista e si chiedono come muovere i primi passi per intraprendere questo tipo di carriera.
 
Con l'avvento delle nuove tecnologie e la nascita di numerose testate online per gli aspiranti futuri giornalisti  si sono aperti sbocchi lavorativi inediti e proprio dal 2014 la formazione è diventata un obbligo per gli iscritti all'Ordine professionale; ma andiamo per ordine.
 
La prima cosa da sapere, se si vuole lavorare come giornalista, è che risulta possibile iscriversi all'Albo, articolato su base regionale, in due elenchi diversi: l'elenco dei pubblicisti e quello dei professionisti. In che cosa si differenziano queste due figure? 
I professionisti, così come stabilito dalla legge, sono "coloro che esercitano in modo esclusivo e continuativo la professione di giornalista"; i pubblicisti invece quelli che, "pur svolgendo anche altri tipi di impieghi, svolgono attività giornalistica non occasionale e retribuita"
 
Come si diventa pubblicisti?
 
Per iscriversi all'Albo in qualità di pubblicista, è necessario dimostrare di aver svolto attività giornalistica regolarmente retribuita per un periodo di due anni. In pratica, l'aspirante pubblicista deve presentare, all'Ordine regionale di riferimento, copia del materiale realizzato durante il periodo di collaborazione con una testata giornalistica: articoli scritti, se si tratta di un giornale, estratti audio o video, se si è lavorato presso una radio o una tv. Il numero di articoli richiesti varia da regione a regione, e in base alla tipologia della testata per cui sono stati pubblicati gli articoli (è minore per i mensili e i settimanali, maggiore per i quotidiani). La documentazione da presentare comprende anche un attestato redatto da parte del proprio direttore e una copia dei compensi ricevuti durante il periodo di attività, che non devono essere inferiori ad un determinato importo. In questo caso le cifre possono variare anche significativamente, l'Ordine dell'Emilia Romagna, ad esempio, richiede che la retribuzione annua non sia inferiore a mille euro, mentre la Sicilia richiede 500 euro al netto delle ritenute fiscali per ogni anno di collaborazione. 
 
Come si diventa  giornalisti professionisti? 
 
In questo caso è necessario iscriversi all'Albo come praticanti e svolgere 18 mesi di attività lavorativa (con un contratto ad hoc) presso una testata giornalistica; in alternativa è possibile frequentare una delle varie scuole di giornalismo riconosciute per un periodo di due anni e partecipare a un corso di formazione approvato dall'Ordine dei giornalisti della durata di 45 ore. Una volta effettuato questo tirocinio, e solo allora, si potrà accedere alle prove del concorso per diventare giornalista professionista.
Il concorso è composto da una prima prova scritta suddivisa a sua volta  in due parti (redazionale  e questionario) e una seconda prova orale. Il percorso che porta ad esercitare la professione di giornalista, è solo la prima tappa di un percorso formativo che è destinato a durare per tutta la vita lavorativa. Infatti  per continuare a svolgere  questa professione è di vitale importanza  mantenersi sempre aggiornati. 
A partire dal 2014, tutti i giornalisti devono assolvere all'obbligo della Formazione Professionale Continua maturando almeno 60 crediti in un triennio, attraverso la partecipazione ad eventi formativi, master, seminari e corsi a distanza approvati dall'Ordine.